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Con questo saggio, pubblicato per la prima volta nel 1956, Branca proponeva un approccio nuovo al Decameron e al suo autore. La personalità del Boccaccio, fra innovazione e tradizione, diventa emblematica della stagione definita l'"autunno del Medioevo". Una personalità e una stagione che si incarnano in quella grandiosa trasposizione narrativa dell'architettura gotica che è la celebre raccolta di novelle; del Decameron viene riconosciuta la molteplice natura: affresco della civiltà comunale, epopea della società mercantile, rappresentazione della "commedia umana", repertorio del reale e al contempo paradigma cristiano. Un libro-monumento del Novecento italiano. Introduzione di Franco Cardini.